Created on 27 May 2013 ;    Modified on 26 Jun 2013

I naufraghi e il salvatore

C'era una volta una nave in difficoltà.

Avanzava lentamente. Sbandata su un fianco. Ed imbarcava acqua.

I passeggeri, angosciati, cercavano disperatamente un modo per sopravvivere. Mentre gli ufficiali, divisi, cercavano consensi per dirigere le operazioni. Ognuno come riteneva opportuno.

E molti passeggeri avevano la sensazione che il modo opportuno di dirigere le operazioni servisse a salvare gli ufficiali stessi e i passeggeri di prima classe.

In mezzo a questo marasma, ... ecco che nella nave si materializzò un salvatore.

Era una persona di grande carisma. Non aveva paura a contrapporsi agli ufficiali, che considerava incapaci e in malafade. E le sue arringhe toccavano le persone, soprattutto le disperate. Così, raccolse consensi per salire sul ponte di comando e ...

... e Niente. Non aveva abbastanza consensi per mettersi a comandare da solo. E non voleva dare il suo contributo a un manipolo di ufficiali che disprezzava profondamente. Quindi ...

... quindi si rivolse nuovamente ai passeggeri e li spronò a rinnovare la fiducia nelle sue capacità finché non avesse ottenuto abbastanza consensi per estromettere gli inetti ufficiali che non sapevano salvare la nave.

Ma a dei naufraghi angosciati per la salvezza propria e dei propri cari non si può chiedere di attendere. E' necessario fare il necessario per salvarli in quel momento. E l'incapacità del salvatore di trovare il modo per iniziare il salvataggio, li spinse a bollarlo come l'ennesimo incapace, e a ritrarsi in un bozzolo di paura e disperazione.

Spero di sbagliarmi.

Spero che l'enorme fuga dell'elettorato italiano dalle votazioni amministrative di questa primavera del 2013 sia interpretabile con scenari diversi da quello che mi è balzato in mente e che ho (mal) raccontato. Lo spero perché spesso la paura e la disperazione sono pessime consigliere. Spingono ad azioni eclatanti, a volte violente. E non aiutano a trovare soluzioni che raddrizzino la nave.

Spero che gli ufficali al comando da decenni di questa nave, si rendano conto che è ora di finirla con nepotismi, favoritismi, e l'uso delle risorse della nave come se fossero le proprie. E' necessario mettersi alacremente alle pompe per buttare fuori l'acqua. Ora. Tutti. E se non sono in grado di capirlo, si facciano da parte lasciando il posto a chi può e vuole farlo.

E sia chiaro che attendere sull'Aventino del "Io l'ho detto. E appena avrò la forza di comandare, da solo salverò tutti", non è mettersi alle pompe per buttare fuori l'acqua.

Spero che tutto il Movimento 5 Stelle, non solo Grillo e Casaleggio, rifletta con attenzione su quanto sta succedendo e non si metta a copiare atteggamenti già visti tante volte in passato. Atteggiamenti del tipo: "quel che è successo è ..."" "... colpa dei giornalisti", "... colpa di quel partito", "... colpa di quella compagine economica", "... colpa di ...". Insomma, colpa di tutti, e non responsabilità del soggetto che ha subito un avvertimento dall'elettorato.

Spero ... perché sono convinto che qualunque partito, movimento, associazione, chiamatelo come volete, sia linfa vitale per la società in cui opera. Purché operi confrontandosi costruttivamente con gli altri.

Spero ..., e intanto continuo a votare.


Un aggiornamento al 29 Maggio. Grillo ha dimostrato, numeri alla mano, l'avanzata del Movimento 5 Stelle. Nonostante il crollo percentuale rispetto le elezioni politiche.

Il fatto che con tabelle di numeri si riesca a dimostrare qualcosa utilizzando una opportuna chiave di lettura, è un fatto ben conosciuto sin dai tempi della Democrazia Cristiana di De Gasperi ... Ed è già stato abbondantemente usato da tutti i partiti. Sono deluso da questo comportamento.