Created on 20 Aug 2012 ;    Modified on 18 Oct 2012

Notre Dame de Paris

Periodo di lettura: Giugno, Luglio 2008

Autore, titolo, editore

Victor Hugo - Notre Dame de Paris - Ed. Einaudi - 2007 Trento
ISBN 978-88-06-17713-3, pagg XLVII+515, Euro 11,80

Il contenuto

Siamo nel 1482.

Regna Luigi XI in questa Parigi dove la zingara Esmeralda lungo le strade balla e gioca con la capretta Djali suscitando l'ammirazione della popolazione. E l'attenzione di Frollo, arcidiacono della basilica di Notre Dame, che si invaghisce di lei e ordina a Quasimodo di rapirla.

Frollo, è un uomo di chiesa, dedito allo studio. Mentre Quasimodo è un uomo deforme, sordo, senza genitori. Adottato da Frollo mentre era in fasce, è cresciuto all'interno della basilica di Nortre Dame, respinto da tutti a causa della sua deformità, che porta la gente a ritenerlo una emanazione del diavolo. Frollo si adopera per mantenerlo in vita procurandogli il lavoro di campanaro per la basilica. In tal modo ottiene in cambio la completa devozione di Quasimodo.

Il rapimento di Esmeralda non riesce. Interviene un manipolo di arcieri, comandato dal capitano Phoebus. Esmeralda viene liberata e fugge. Così come si dilegua Frollo. Mentre Quasimodo viene catturato dagli arcieri.

Quella stessa notte Pierre Gringoire viene catturato alla Corte dei Miracoli dai medicanti che la frequentano, e viene salvato da Esmeralda che lo sposa per evitare la sua impiccagione. Il matrimonio è solo formale: Esmeralda si è invaghita del capitano Phoebus e accoglie in casa Gringoire come si accoglie un conoscente.

Gringoire è un uomo di lettere e filosofo, decisamente senza lavoro nè soldi. Dopo il fallimento della sua ultima rappresentazione, in onore del cardinale di Parigi e degli ambasciatori che doveva intrattenere, vive, anzi sopravvive, alla giornata.

Il giorno successivo Quasimodo viene giudicato in tribunale per il rapimento di Esmeralda, e viene condannato alla pubblica fustigazione e alla gogna. La sentenza viene eseguita. Nel pubblico lubridio che ne segue, l'unica persona che mostra pietà per Quasimodo è Esmeralda.

Passano mesi, e arriva la primavera ad infiammare gli animi.

Durante una rappresentazione di Esmeralda nella piazza davanti Notre Dame, viene convocata da Phoebus a casa della fidanzata. Mentre a sua volta Frollo, consumato dalla passione per lei, riconosce e parla con Gringoire, che è al seguito della zingara.

Il ballo della zingara in casa della fidanzata di Phoebus è un disastro. I presenti si rendono conto che Esmeralda ammira Phoebus. Mentre la sua fidanzata sviene, l'intraprendente capitano non si lascia sfuggire l'occasione e ottiene un appuntamento galante con Esmeralda.

La sera Frollo riesce a partecipare, non visto, all'incontro tra Phoebus e Esmeralda. Durante le effusioni dei due, pugnala Phoebus, e fugge. Esmeralda viene arrestata per l'aggressione al capitano.

Nei giorni che seguono Esmeralda e Frollo sono convinti della morte di Phoebus. In realtà questi, si riprende, e si allontana da Parigi, per non essere coinvolto nel processo cui sarà sottoposta Esmeralda.

Esmeralda viene condannata alla forca per stregoneria e per assassinio. Durante la prigionia che precede l'esecuzione, Frollo riesce a parlare con Esmeralda per indurla ad amarlo, confessandole la sua passione in contrasto con il suo ufficio sacerdotale. Esmeralda lo rifiuta.

Il giorno della esecuzione, Esmeralda è condotta davanti Notre Dame per fare ammenda delle sue colpe. Frollo tenta nuovamente di irretirla, ma al suo costante rifiuto le consegna al boia, e si allontana. Ormai pronta per essere portata al patibolo, la fanciulla scorge Phoebus, che casualmente era tornato a Parigi proprio quel giorno. Un istante dopo viene strappata dalle mani dei boia da Quasimodo, che la trascina in chiesa, chiedendo asilo per lei.

Quasimodo non aveva dimenticato il gesto di pietà della zingara verso di lui durante la berlina. Ed ora la accudisce e la protegge. Per la prima volta opponendosi anche al proprio protettore: Frollo.

Quest'ultimo ordisce un nuovo piano. Con la scusa che il parlamento sta per violare l'asilo concesso alla zingara, convince Gringoire a sobillare i reietti della Corte dei Miracoli.

Così nella notte si sviluppa la battaglia di Notre Dame. Convinti della necessità di portare via Esmeralda dalla cattedrale, i mendicanti la assalgono. Quasimodo difende strenuamente la chiesa contro gli assalitori, fino all'arrivo delle truppe del re, che hanno l'ordine di disperdere la folla in rivolta e, con l'occasione, di giustiziare la zingara.

Nel frattempo, profittando della battaglia, Gringoire, istigato da Frollo, penetra nella chiesa e induce Esmeralda a seguirlo al di fuori, in città. Nella successiva caccia alla strega, Gringoire ignaro dei precedenti, affida Esmeralda a Frollo.

Ancora una volta Frollo tenta di convincere Esmeralda ad amarlo, ma il suo disperato tentativo naufraga come i precedenti. Ed ancora una volta l'arcidiacono denuncia la zingara per farla impiccare.

Nel mentre, a Notre Dame, Quasimodo vede l'epilogo della battaglia. I soldati del re intervengono, soffocando nel sangue la rivolta dei paltonieri della Corte dei Miracoli. Ma con angoscia il campanaro si accorge della scomparsa di Esmeralda. Vede rientrare Frollo, che si arrampica sulle torri della chiesa. Lo segue e dalla torre, alle spalle di Frollo, e con lui, assiste in lontananza all'impiccagione di Esmeralda. Folle di dolore, comprendendo il ruolo dell'arcidiacono, Quasimodo lo spinge nel vuoto.

Fuori Parigi esisteva un patibolo. Mountfaucon. Nei suoi sotterranei venivano inumati i corpi dei condannati a morte. Narra la storia che, due anni dopo, vi furono ritrovati due scheletri. Uno degli scheletri era di un uomo deforme, e singolarmente non presentava i segni di una morte violenta. Sembrava avesse scelto di morire abbracciando il corpo della donna amata, morta impiccata.

Le impressioni

Leggere un'opera come questa mi ha suscitato sensazioni contrastanti.

A volte la narrazione è incalzante. I fatti si susseguono con vigore e velocità. E le azioni raccontano vivamente l'articolato del personaggio.

Altre volte l'autore indulge in lunghe descrizioni di antefatti, prefazioni, per introdurre i personaggi, i luoghi, il periodo storico.

La prosa è articolata. Se da un lato rende vividamente quanto accade, si dimostra complessa da seguire.

D'altro canto, chi sono io per criticare un autore come Victor Hugo? Un mostro sacro del romanticismo francese. Ed è in questa parola che si scopre l'anima del libro. Il fatto che presenti e si incardini sui sentimenti dei personaggi che lo popolano. Nota: dei personaggi, non dei protagonisti. Perchè bisogna riconoscere che ogni personaggio è rappresentato con la pazienza e la ricchezza di particolari che merita un protagonista. 

Ancora. Cosa dire di come vengono tratteggiati i comportamenti delle masse? Quasi fossero a loro volta delle singole persone, predono corpo e scelgono proprie linee d'azione. Hanno loro sentimenti, e passano dalla sensazione di superiorità alla paura e alla rabbia, in un comportamento che nei nostri tempi sarebbe modellato dalla teoria matematica delle catastrofi.

Fantastico il tema che pervade tutto il racconto. Incredibilmente attuale. Il tema della diversità. E' diversa Esmeralda: una zingara. Quasimodo è un anormale allontanato dalla gente come incarnazione del demonio. Frollo, ammantato dalla sua conoscenza del teologico e della scienza del tempo, è così fragile, da precipitare nei più cupi abissi della passione e della gelosia senza riuscire ad opporsi ad essi. Mettendosi così al di fuori degli schemi di comportamento accettati.

Leggere questo romanzo con questa chiave di lettura è affascinante. La si riscopre in continuazione. Con sfaccettature sempre diverse, eppure sempre con lo stesso nucleo fondamentale. Se non accettiamo chi è diverso da noi, generiamo solo contrasti e conflitti.

Infine devo fare una confessione. Ho acquistato questo libro non tanto attratto dall'autore, o dalla storia. Quanto dalla curiosità di leggere la storia da cui è stato tratto uno dei cartoni animati che ho apprezzato di più: il "Gobbo di Notre Dame", della Disney.

Come spesso accade, la distanza tra il libro e il film è astrale. Ritengo che, più di derivare la storia del cartone dal romanzo, si possa dire che i principali temi del romanzo hanno dato luogo ai princìpi fondamentali su cui si basa il film. Cosa non da poco se si pensa che il pubblico di riferimento è quello infantile. Bisogna prendere atto del coraggio della Disney ad affrontare temi così impegnativi.