Created on 29 Aug 2021 ;    Modified on 30 Aug 2021

Una pessima inizializzazione di Windows 10

Disavventure di un piccolo sistemista, da cui apprendere cosa NON FARE quando si inizializza un PC con Microsoft Windows 10.

Premessa

Mia cognata ha deciso di comprare un laptop Windows 10. Sapendo che lavoriamo con questi oggetti, ci chiede di installarlo.

Benissimo: che problema c'è? Non installiamo un PC Windows da parecchio tempo, ma tanto è sempre la stessa cosa ... Questo è il primo errore. Windows 10 purtroppo è in continua evoluzione [1]. Di conseguenza nulla assicura che la procedura d'installazione non venga modificata negli anni.

Come è andata

Arriva l'agognato PC: un laptop HP Pavilion con schermo da 15" e processore I7. Bella macchina.

Il momento per installare non è dei migliori: notte fonda. Siamo stanchi e nervosi. Questo è il secondo errore. Quando si è alla tastiera di un computer, prima di fare qualcosa, è necessario riflettere con calma sulle possibili conseguenze. E non eravamo in questa condizione psicologica.

Accendiamo, disattiviamo Cortana [2] e colleghiamo il PC alla Wi-Fi con il router Internet. Terzo errore. Quando si installa, lavorare con il PC disconnesso da Internet. Collegarlo solo dopo.

Avendo il collegamento ad Internet, Windows 10 ci chiede una utenza Microsoft. Cavolo: non ci avevamo pensato! Ne inventiamo una al volo, e impostiamo la relativa password all'utenza stessa. Altro errore. Questo non si può fare, ma il programma d'installazione non ti avverte.

Inoltre non controlliamo visivamente la password. Lo avremmo dovuto fare, visto che l'installatore te la chiede una volta sola. Nuovo errore.

A questo punto l'installazione prosegue sino ad avviare il desktop del nuovo utente. Sin qui, bene.

Ma abbiamo intenzione di avere un utente locale. Per crearlo andiamo in impostazioni account per chiedere l'accesso con account locale. A sua volta Windows 10 ci chiede la password per validare l'utente che ha fatto la richiesta. La digitiamo, ma il sistema la rifiuta.

I successivi tentativi con piccole variazioni della password sono senza successo. Possibile? Ci scolleghiamo dal destop per verificare se rientriamo: non rientriamo più! Non riconosce la password neanche da fuori. A pensarci con calma viene da chiedersi: "perché mai avrebbe dovuto riconoscere una password non valida nel desktop?" Questo è forse l'errore peggiore: uscire senza avere la certezza di poter rientrare nel sistema.

A questo punto dobbiamo cambiare la password lavorando con il WEB browser da un altro computer. Ok. Usando il nostro PC, ci colleghiamo tentando di usare la nuova utenza Microsoft e dichiariamo di avere dimenticato la password. E qui scatta l'infernale meccanismo di sicurezza di Microsoft che, con il lodevole intento di proteggerci, ci chiede i dati del nuovo account. Peccato che avendolo creato di corsa, utilizzando la procedura d'installazione, i dati in questione non esistano. Risultato: devo digitare per forza qualcosa [3], ma qualunque cosa digiti il sistema di accounting di Microsoft mi rifiuta. Altro errore: non creare un account Microsoft ex novo dal software d'installazione.

Conclusione

Dopo quattro ore di lavoro siamo arrabbiatissimi. Andiamo a dormire. Il giorno dopo riformatteremo il nuovo PC al livello fabbrica.

E, personalmente, ci ripromettiamo di cominciare ad utilizzare Linux anche nei desktop, non solo nei server.

Enjoy, ldfa


[1]Evoluzione che l'utente è costretto a subire. Non si può rifiutare di effettuare gli aggiornamenti. Eventualmente li può solo dilazionare nel tempo.
[2]Quando lavoriamo preferiamo non dover ascoltare qualcuno che ci parla. Abbiamo un cervello limitato; soprattutto quando abbiamo sonno: una cosa per volta!
[3]Vari campi sono mandatori: vanno compilati obbligatoriamente.