Created on 01 Nov 2020 ;    Modified on 06 Nov 2020

Covid-19. Lo scherzo del primo di Novembre: isoliamo gli anziani

Scrivo questa osservazione personale di getto, sulla base di voci, pubblicate da ANSA, secondo cui alcuni governatori di regione, guidati dal leghista Toti, avrebbero chiesto di isolare gli over 70 pur di evitare un lockdown generalizzato per la seconda ondata del Covid-19 ...

Premessa

Capisco che il voto della Lega è alimentato sopratutto dagli imprenditori, e relativi lavoratori, del Nord. Di conseguenza sono particolarmente suscettibili di fronte alla possibilità di dover avvallare una chiusura delle attività lavorative per cercare di contrastare l'impressionante ondata di infezioni da Covid-19 che stiamo vivendo in questo periodo del 2020.

Suscettibilità dimostrata da sempre da Salvini e dai suoi alleati, che hanno a più riprese accusato il Governo di avere irragionevolmente bloccato le attività in Italia a fronte della pandemia. Questo anche durante il periodo più buio della prima ondata. Si veda questo articolo di la Repubblica per avere una idea riguardo la chiarezza d'intenti del leader del Carroccio.

E, per capire il contesto di quelle affermazioni, si consideri che, quando il 4 Aprile Salvini chiedeva di riaprire le chiese per Pasqua, nello stesso giorno stavano morendo 681 italiani a causa dell'epidemia.

L'opinione

Non credo che i Governatori di Regione, inclusi i leghisti, siano degli sprovveduti.

Non credo che questi signori si rechino a discutere con il Governo di cosa fare per arginare una situazione disperata, senza avere ben chiaro il grafico dell'andamento dei principali parametri dell'epidemia in Italia.

Grafico ripreso il 31 Ottobre 2020 dal mio articolo che segue l'andamento del Covid-19 in Italia, e che mostro qui sotto:

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Riporto questa immagine per rendere chiare le valutazioni che portano alle mie conclusioni.

Prima valutazione. Consideriamo l'andamento della linea rossa nel quadro principale, indicata dalla voce positivi, che riporta il numero di persone positive al virus. Confrontiamo l'impennata di Marzo di questa curva con quanto accaduto ad Ottobre.

Non vi è confronto: a Marzo in un mese si è passati da pochi casi a circa 9000 casi attivi. Ad Ottobre si è passati da circa 5000 a circa 35000 casi attivi. Ovvero il triplo della velocità di evoluzione mensile. E questo si spiega parzialmente con la diffusione geografica dell'epidemia. A Marzo il lockdown relativamente rapido ha impedito una diffusione nel sud e parzialmente nel centro Italia. Ad Ottobre si è indugiato, e la conseguenza è stata la diffusione, ormai avvenuta, dell'epidemia in tutta Italia.

Seconda valutazione. Osserviamo l'andamento della voce positivi nei mesi da Giugno ad Agosto. Questo periodo è importante perchè le attività produttive e i trasporti erano nuovamente attivi. Nonostante questo la curva ha continuato a decrescere, sia pure più lentamente di quanto avvenuto a Maggio.

Sicuramente ha avuto influenza il fatto che molti cittadini sono andati in ferie. E le scuole continuavano a rimanere chiuse. A fine Agosto possiamo osservare un contenuto aumento dei positivi giornalieri. Possiamo ipotizzare dovuta al fatto che le persone in ferie rientravano al lavoro, portando con se una diffusione dell'epidemia dovuta alla caduta di attenzione, durante le ferie, del rispetto della famosa triade:

  • mascherina,
  • igiene delle mani,
  • distanziamento fisico [1].

Ma è importante osservare che stiamo valutando variazioni comunque contenute, dell'ordine delle centinaia di casi in tutta la nazione.

Terza valutazione. E veniamo alla osservazione di quanto accaduto a Settembre.

Prima però, ricordiamo che gli effetti delle cause dell'epidemia li osserviamo ad un paio di settimane di distanza, a causa dei tempi medi di incubazione del virus nelle persone contagiate. Ricordiamo anche che una persona contagiata diffonde il virus anche quando non palesa sintomi, vuoi perché asintomatica, o perché ancora non ha sviluppato i sintomi che verranno entro i 14 giorni di incubazione di cui parliamo.

Bene, riprendiamo ad osservare Settembre. A metà di questo mese si è avuta la graduale riapertura delle lezioni in presenza nelle scuole di tutta la nazione.

E quattordici giorni dopo, ad inizio Ottobre, è iniziata la vertiginosa impennata dell'epidemia.

Non ritengo sia un caso. La riapertura degli Istituti Scolastici è l'unica cosa cambiata da Giugno in poi: le attività produttive erano già in corso.

Non intendo fare polemica con il governo (leggi il Ministro [2] dell'Istruzione d.ssa L. Azzolina). Considero la scuola da un punto di vista sistemico. Non mi interessa verificare se i contagi avvengono negli istituti, o nei mezzi di trasporto pubblici. Nè mi interessa se le ASL non riescono a tracciare i contatti dei contagiati.

Personalmente sono convinto che tutte e tre le componenti predette siano presenti in egual misura.

Ad esempio, per multiple testimonianze so di contatti da parte delle ASL verso le persone da monitorare avvenuti con svariati giorni (anche una decina) di ritardo. Per non parlare di persone che non sono state contattate per nulla.

Per quel che riguarda l'affollamento dei mezzi pubblici ho più volte avuto direttamente infelici esperienze personali.

E per la scuola, ho avuto modo di osservare ad Ostia Lido:

  • centinaia di giovani entrare nell'istituto scolastico da un unico ingresso nel giro di mezz'ora;
  • e di uscire da quello stesso istituto, sempre dallo stesso singolo ingresso, nel giro di un'altra mezz'ora;
  • affollando i marciapiedi che portavano a prendere il trenino, spalla contro spalla e senza mascherine.

Per non parlare di scuole medie, sempre a Roma, con classi di 26 alunni. Come si fa a pensare che 26 alunni costretti per ore nella stessa classe [3], anche se ventilata [4], e con le mascherine addosso [5], possano non contagiarsi?

Comunque, come stavo dicendo mi interessa vedere la cosa per quello che è: un sistema complesso formato da più apparati interconnessi e non divisibili tra loro.

Sarebbe stato necessario lavorare duramente sin da Giugno su tutti e tre i comparti per evitare il disastro che stiamo vivendo oggi. Invece abbiamo preferito ascoltare le voci degli ottimisti che ci hanno influenzato per mesi dicendo che il peggio era passato e nulla sarebbe stato più così tremendo come quanto accaduto a Marzo.

Mentre contemporaneamente esponenti dell'opposizione facevano la voce grossa accusando il governo di avere sperperato soldi pubblici facendo attrezzare centri covid usa e getta: che in futuro non sarebbero più serviti.

Risultato. Le ASL si sono ritrovate con capacità di tracciamento insufficienti: pochi centri per effettuare tamponi e per analizzarli; pochi operatori, e male addestrati, per seguire gli isolati e i parenti in quarantena; nessuna struttura per isolare i contagiati che non si potevano isolare in casa dai propri familiari ...

Le scuole, invece di fare una seria politica di distanziamento degli alunni, e di ampliamento dei tempi di funzionamento degli istituti, permettendo la loro distribuzione in archi temporali maggiori, hanno tirato a campare per non litigare con professori e personale ATA che avrebbero dovuto fare turni pomeridiani e nei weekend. Per non parlare della difficoltà di reperire nuovi locali da adibire alla didattica.

Per finire ai mezzi pubblici. Invece di potenziarli acquisendo nuovi mezzi e conduttori, si è suicidamente incrementata formalmente la loro capacità di trasporto dal 50% al 80% del valore indicato nella carta di circolazione [6].

Il risultato di tutto ciò lo osserviamo nel mese di Ottobre del grafico mostrato.

Conclusioni

Ora, inizio Novembre 2020, che si può fare?

Chiudere dentro case gli ultra settantenni? In tutte le precedenti considerazioni, quante volte abbiamo menzionato gli anziani? Mai.

Tra l'altro, gli anziani solitamente sono proprio le persone più attente alla propria salute. Sarà perché è storia recente, ma più di una volta ho dovuto accompagnare mia suocera al pronto soccorso perché non si sentiva bene. Non mi ha mai detto "aspetta, vediamo se il dolore passa da solo"!

Guarda caso, l'unica cosa su cui non transigeva era la presenza dei nipoti. Quindi, per salvaguardare gli anziani, li vogliamo chiudere in casa proibendo anche i relativi contatti familiari?

Ci facciamo proprio una bella figura. Blocchiamo un terzo della popolazione italiana (in italia gli over 60 anni sono il 30% della popolazione), che influisce in minima parte alla diffusione del virus. E creando enormi problemi di gestione, che, sono pronto a scommettere, non affronterà nessuno.

Quali problemi di gestione? Se un anziano viene isolato, è necessario verificare se ha un posto dove vivere (molti vivono con la famiglia di un figlio: i famosi nonni, così preziosi per la gestione dei nipoti; gestione che non potrebbero più fare). E se ha problemi di salute (cosa probabile) deve essere seguito da personale sanitario. Per non parlare dei problemi di tutti i giorni: la spesa ...

Certo, il ragionamento del governatore Toti e compagni è un altro. Con l'esca del proteggiamo gli anziani, che non sarebbero protetti senza isolamento, in realtà vogliono attuare la politica di Trump. Cioè lasciamo circolare il virus negli ambienti di lavoro e nelle scuole, tanto è poco più di una influenza. Se ti ammali sei sfortunato, e se muori sei doppiamente sfortunato. Ma quelli intorno a te che sono sopravvissuti vanno avanti senza creare troppi problemi all'entourage politico e imprenditoriale. E questo è ciò che conta per un certo tipo di politico, più attento alle necessità di determinate caste che non a quelle della maggioranza della popolazione.

Desidero anche rimarcare il fatto che isolare qualcuno non significa aiutarlo. Sarò esagerato e politicamente scorretto, ma Hitler quando ha isolato gli ebrei dalla società tedesca, non ha mostrato l'intenzione di aiutarli. E mi fermo qui.

Torniamo al ora cosa fare? Come efficacia dovremmo attuare nuovamente una misura di lockdown totale. L'abbiamo sperimentata a Marzo e abbiamo visto che in un paio di mesi dà i suoi frutti. Ma questa misura darebbe un nuovo colpo violentissimo all'economia di una nazione, già boccheggiante a causa del primo lockdown.

Se vogliamo salvare il salvabile del tessuto economico, possiamo tentare una misura meno efficace, ma che potrebbe essere ancora sufficiente. Da subito:

  • fermiamo la didattica in presenza per tutte le scuole;
  • imponiamo lo smartworking, ove possibile, anche alle società private;
  • proibiamo gli spostamenti se non per motivi di lavoro e salute.

E tra un paio di settimane vediamo come va.

Buona fortuna Italia.

Enjoy, ldfa


[1]Distanziamento fisico, non sociale. Personalmente concordo con le idee del prof. Steve Joorden del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Toronto. Secondo Joorden è particolarmente importante rafforzare i contatti interpersonali, e di conseguenza la vicinanza sociale, per compensare la necessità del distanziamento fisico.
[2]A proposito: ma chi ha dato il via a questa pessima abitudine di dare ad una funzione e/o lavoro lo stesso genere della persona che ricopre l'incarico? Ci piace complicare una lingua, l'italiano, che è già complessa di suo? La funzione di sindaco è di genere maschile, anche se la carica è espletata da una donna. Analogamente per un ministro, un deputato, un senatore, un autista, un fabbro, un carpentiere, ...
[3]A proposito, dove distanziano 26 alunni in una scuola? Gli hanno dato l'aula magna?
[4]Quest'inverno faranno lezione con i termosifoni accesi e le finestre aperte?
[5]Gli occhi non sono protetti dalle mascherine. E il SARS-COV-2 è in grado di penetrare dalla congiuntiva degli occhi.
[6]Per capirci. I nuovi Bus di ATAC a Roma hanno una capienza da 84 a 96 passeggeri. Immaginate di mettere al 50% 42 persone in un rettangolo lungo 9 metri e largo 2. In teoria 2,3 persone/mq. E queste già stanno strette. Ma in pratica stanno ancora più strette in quanto i due terzi dell'area di appoggio è impegnata da una ventina di sedili, utilizzabili da 10 persone. Le altre 32 si devono spartire i 9 mq rimanenti: 3,5 persone/mq. In pratica: spalla contro spalla.