Created on 10 Oct 2021 ;    Modified on 18 Oct 2021

La recensione di Shōgun

Abbiamo letto il romanzo Shōgun: di James Clavell, pubblicato da Bompiani. In questo articolo riportiamo le nostre impressioni.

Riferimenti

Periodo di lettura: anno 2009; recensione: Ottobre 2021

Autore: James Clavell
Titolo: Shōgun
Titolo originale: Shogun
Sottotitolo: n.a.
Editore: Bompiani, 2009
Pagine: 905
ISBN: 978-88-452-5096-5
Serie: n.a.


Alcuni personaggi

  • Ishido: influente consigliere del Consiglio dei Reggenti;
  • John Blacktorne: pilota inglese, letteralmente alla guida di una spedizione navale olandese;
  • Kasigi Yabu: signore dello Izu, distretto dove attracca la nave di Blacktorne per riparare da una tempesta;
  • Toda Mariko: samurai, moglie di Buntaro, ufficiale di Toranaga, figlio di Hiro-matsu; convertita al cristianesimo, utilizzata da Toranaga come interprete per parlare con Blacktorne;
  • Vasco Rodriguez: pilota portoghese, guida delle strategica Nave Nera, essenziale per il commercio della seta tra la Cina e il Giappone;
  • Yoshi Toranaga: signore del Kwanto, strategica provincia dell'isola di Honshu, e presidente del Consiglio dei Reggenti.

Contenuto

Prologo

Nell'anno 1599 l'Erasmus, veliero mercantile, pesantemente armato per la guerra di corsa, approda fortunosamente nella baia di Anjiro, in Giappone.

È l'ultima nave di una spedizione olandese, decimata dalle tempeste, organizzata per depredare le colonie portoghesi e spagnole, e per aprire la rotta verso il Pacifico circumnavigando l'America del Sud, attraverso lo Stretto di Magellano.

Alla guida dell'Erasmus e del suo esiguo e stremato equipaggio è John Blacktorne. Pilota inglese, scelto dagli olandesi per la sua esperienza e per la conoscenza delle lingue.

Questi ha guidato con decisione la spedizione verso il Pacifico, per acquisire la conoscenza delle rotte che avrebbero dovuto portare le navi inglesi verso il Giappone e il Catai, l'odierna Cina. Conoscenza monopolio dei portoghesi e degli spagnoli.

Nel momento dell'arrivo dell'Erasmus, il Giappone sta attraversando un periodo storico complesso.

Da un anno è deceduto il Taiko: potente daimyo che era riuscito ad unificare il Giappone.

Il suo erede e successore, Yaemon, è ancora un bambino, incapace di gestire il potere. E per questo il Taiko ha nominato un Consiglio di Cinque Reggenti destinato a detenere il potere fino alla maggiore età dell'erede. Consiglio capeggiato da Yoshi Toranaga.

In questo contesto si inseriscono i missionari cattolici: i gesuiti e, in minor numero, i francescani. In forte contrasto tra loro, i gesuiti hanno un forte ruolo di intermediazione tra i nobili locali e i commercianti portoghesi che importano dal Catai al Giappone merci lussuose, sopratutto la seta.

libro primo

L'approdo dell'Erasmus nella baia di Anjiro, un povero paese di pescatori, suscita scompiglio nella popolazione locale. Il capo villaggio porta a terra l'equipaggio e avverte il samurai responsabile del villaggio, Kasigi Omi, e il daimyo della provincia, il feroce Kasigi Yabu.

La nave viene sequestrata e durante il confronto con il daimyo, Blacktorne ha un violento scontro verbale con un gesuita portoghese, che ha funzione di interprete tra di lui e Yabu.

L'inimicizia tra l'inglese e i gesuiti fa intuire a Yabu la possibilità di utilizzare gli olandesi contro i gesuiti, che controllano lo strategico commercio della seta tra il Giappone e il Catai.

Nel mentre entra in scena Yoshi Toranaga. Questi, forte della propria posizione gerarchica su Yabu, a sua volta sequestra l'Erasmus e convoca Yabu e Blacktorne alla propria presenza, nella città di Osaka.

Nel viaggio in galea verso Osaka, Blacktorne ha modo di dimostrare le proprie capacità salvando la galea da una tempesta e la vita di vasco Rodriguez, il pilota portoghese incaricato della conduzione della galea.

libro secondo

Arrivato ad Osaka, Blacktorne è coinvolto nella intricata vita politica della città. Toranaga, presidente del Consiglio dei Reggenti, è di fatto ostaggio nel castello di Osaka, controllato da Ishido. Quest'ultimo è un influente membro del Consiglio e fiero avversario di Toranaga. Ishido è convinto che Toranaga voglia tradire il mandato del Consiglio, esautorando l'erede del Taiko, il giovane Yaemon. Per questo motivo cerca di portare Toranaga a giudizio del Consiglio stesso, in modo di poterlo defenestrare e sopprimere.

Toranaga si convince dell'importanza di Blacktorne e, per sviare l'attenzione di Ishido, ne ordina l'incarcerazione. Salvo farlo liberare e presentare al giovane Yaemon con il supporto di una giovane che gli fa da interprete: Toda Mariko.

Mariko è cristiana, moglie del violento Buntaro, un comandante dei samurai di Toranaga. Ed è a sua volta una samurai. In quanto tale, è completamente devota al suo signore: Toranaga. Per questo motivo è stata scelta: Toranaga è sicuro che gli argomenti discussi con Blacktorne rimarranno segreti.

Durante la presentazione di Blacktorne a Yaemon, Toranaga interroga Blacktorne cercando di conoscere la sua visione del mondo. E Blacktorne ne profitta per mettere in rilievo l'ostilità tra protestanti, ovvero inglesi e olandesi, e cattolici, supportati da portoghesi e spagnoli. Rivelando inoltre che in passato i portoghesi avevano progettato di rovesciare la nobiltà giapponese.

Infine Toranaga rompe gli indugi e, con un sotterfugio e il fortunoso aiuto di Blacktorne, riesce a fuggire dal castello di Osaka.

libro terzo

Blacktorne viene riportato ad Anjiro, e nominato hatamoto da Toranaga. Questa è una carica estremamente importante: gli hatamoto sono samurai, vassalli favoriti del daimyo.

I compiti di Blacktorne ad Anjiro sono molteplici. Deve imparare il giapponese, i costumi locali, e, sopratutto, insegnare ad un reggimento di samurai le tattiche di guerra occidentali, con l'uso delle armi da fuoco.

Lo affiancano in questi compiti Mariko e Fujiko. La prima come interprete, la seconda come concubina. Fujiko è una samurai cui Toranaga ha fatto giustiziare il marito e il figlio. E lei ha stretto un patto con Toranaga: sarebbe stata la concubina dello straniero per sei mesi, gestendo la sua casa. In cambio, al termine di questo periodo di tempo, avrebbe potuto suicidarsi, raggiungendo nell'aldilà il marito e il figlio.

Nelle settimane che seguono, Blacktorne, mentre si innamora sempre più di Mariko, fa del suo meglio per imparare la lingua e per addestrare i samurai fucilieri.

I risultati sono incoraggianti. Quando Toranaga torna per verificarli e discutere le strategie da tenere con i suoi generali, Blacktorne riesce a salvare lui e Mariko da un violento terremoto.

Dopo di che Toranaga viene convocato alla presenza del Consiglio dei Reggenti. Questo equivale ad una sicura sentenza di morte. Toranaga è costetto ad elaborare un piano che gli dia la speranza di contrastare questa minaccia: accetta la convocazione ritardandola il più possibile. Inimicandosi molti dei suoi stessi ufficiali, che avrebbero preferito una gloriosa morte in una guerra immediata.

Nel successivo viaggio per il porto di Yedo, dove è stata portata l'Erasmus, Blacktorne e Mariko divengono amanti. Ma Mariko esige che la relazione sia segreta e che cessi all'arrivo a Yedo.

libro quarto

A Yedo Blacktorne ritrova la sua nave, riparata e tirata a lucido dal personale di Toranaga.

Inoltre riprende contatto con i sopravvissuti del suo equipaggio, percependo la profonda differenza di abitudini tra i suoi uomini e i giapponesi. Rendendosi conto che ormai apprezza sempre più molti dei comportamenti locali.

Durante la permanenza a Yedo, Toranaga finalmente intravede la possibilità di ribaltare a suo favore la situazione delle alleanze, e dei tradimenti, tra i daimyo. In particolare scardinando l'incerta tregua tra i due principali daimyo cattolici. Toranaga si mette alacremente al lavoro, intrecciando segretamente alleanze e preparando due trappole strategiche. Invia Mariko ad Osaka, e fa spostare da Blacktorne l'Erasmus in una baia a Yokohama, dandogli poi l'ordine di proseguire con una galea per Osaka.

libro quinto

Ad Osaka scatta la prima trappola di Toranaga: Mariko, quale samurai, chiede formalmente di poter obbedire ad un ordine esplicito del suo signore, scortando le concubine di Toranaga e il suo figlio neonato ad incontrarlo lungo la strada da Yedo ad Osaka.

Ishido di oppone strenuamente: sa che se lo permettesse tutti i parenti dei daimyo minori tenuti in ostaggio richiederebbero di poter lasciare Osaka.

Mariko organizza la partenza, ma il suo convoglio è ostacolato dalla guardia di Ishido, che ne decima la scorta. A questo punto Mariko, vista l'impossibilità di ubbidire ad un ordine del suo signore, dichiara pubblicamente di voler fare seppuku: il suicidio rituale.

A fronte di questa intenzione, che sconvolgerebbe l'intero Giappone, Ishido sembra cedere. All'ultimo istante, prima che Mariko si uccida, concede il permesso di partire a lei e alle concubine di Toranaga.

Ma la concessione è a sua volta una trappola. La notte precedente la partenza di Mariko e del suo seguito, i suoi quartieri sono attaccati in forze dai ninja, grazie al tradimento di Yabu, arruolato da Ishido.

I ninja hanno l'obiettivo di rapire Mariko, e le concubine di Toranaga. I samurai di Toranaga tentano disperatamente di recuperare la situazione, e nel combattimento Mariko si immola per difendere le altre donne. Il suo sacrifico e lo strenuo impegno di Blacktorne permettono ai samurai di Toranaga di mettere in fuga i ninja senza che abbiano raggiunto pienamente il loro scopo.

Blacktorne, ferito nel corpo, e nell'anima per la perdita della sua amata viene curato dai medici, ma ormai è in potere di Ishido, che lo espelle da Osaka. Mentre viene scortato alla galea per lasciare la città, viene aggredito dai portoghesi. Questa volta è l'incredibile intervento dei gesuiti a salvarlo.

Intervento basato sul fatto che Blacktorne senza l'Erasmus è impotente. E l'Erasmus è stata distrutta da un incendio.

libro sesto

Blacktorne con la galea si precipita a Yokohama per verificare la veridicità della notizia.

Purtroppo è vero: l'Erasmus è perduta. I sospetti puntano verso i portoghesi e i gesuiti come mandatari di un incendiario. Ma senza poter escludere gli innumerevoli nemici di Toranaga.

In realtà, nel massimo segreto, è stato Toranaga stesso a dare l'ordine di incendiare l'Erasmus. È la sua seconda trappola: ferma Blacktorne, che vuole distruggere subito il monopolio portoghese del commercio con il Catai, ma gli ordina di costruire una nuova nave, utilizzando mezzi e manovalanza giapponese. In tal modo conta di acquisire i mezzi e le conoscenze necessarie per ottenere il diretto controllo del mare.

Nel mentre realizza gli ultimi punti del suo complesso piano.

Dispone la sua successione al figlio Sudara, e gli ordina di disporre l'avanza dei primi reparti che distoglieranno Ishido da quello che sarà l'attacco principale.

inoltre ordina a Yabu di fare seppuku a causa del suo tradimento ad Osaka. In realtà Toranaga aveva già scoperto che Yabu si era organizzato per tradirlo durante la prima battaglia, rivoltandogli contro il reggimento dei fucilieri, guidato da ufficiali leali a Yabu stesso.

Quindi utilizza Fujiko per organizzare la futura vita di Blacktorne.

E promuove Omi, che aveva scoperto il tradimento dello zio Yabu, affidandogli il comando di quella che sarà la futura arma principale del suo esercito: il reggimento dei fucilieri.

Nei mesi successivi stringe le alleanze con i daimyo minori. Questi, grazie al sacrificio di Mariko, hanno ottenuto la partenza dei loro parenti da Osaka, e sono liberi di scegliere con chi allearsi.

Nella successiva battaglia di Sekigara, Toranaga vincerà Ishido. E si avvierà a diventare shōgun.

Impressioni

Un lungo [1], intricato e avvincente romanzo i cui personaggi principali sono ispirati a persone realmente esistite.

Ad esempio il Taiko è ispirato alla figura di Toyotomi Hideyoshi, unificatore del Giappone, morto nel 1598. Mentre Toranaga si rifà alla figura di Tokugawa Ieyasu, che divenne shogun nel 1603.

Per quanto siamo in grado di giudicare [2], i principali avvenimenti storici del medioevo giapponese, che formano la struttura in cui si cala la narrazione del romanzo, sono riprodotti accuratamente. Così come sembra accurata la ricostruzione dei rapporti sociali del periodo e l'ambiente in cui la storia si sviluppa.

Il romanzo è scritto con una prosa abbastanza lineare, che spesso utilizza brevi esclamazioni e frasi in altri linguaggi, sopratutto il giapponese. Questo, se da un lato costringe il lettore a ricordare il significato di queste inserzioni, significato spiegato solo nel contesto del primo utilizzo, dall'altro tiene accesa la sua attenzione.

Così come è importante ricordare i nomi dei diversi personaggi giapponesi, anche i secondari. Infatti più volte questi spariscono dalla storia per riapparire in un contesto diverso, sviluppando attività comunque importanti per comprendere la sua evoluzione.

Vi sono momenti in cui la descrizione delle motivazioni dei diversi personaggi diviene particolarmente articolata, al punto da sembrare apparentemente pedante. Ma lo sviluppo delle azioni mette poi in rilievo azioni che affondano le loro origini in questa o in quella motivazione precedentemente descritta.

I personaggi sono complessi, sopratutto quelli giapponesi, di cui noi occidentali fatichiamo a riconoscere la logica. È necessario mettere a punto un modello comportamentale completamente alieno al nostro modo di pensare per poterli, non comprendere, ma semplicemente simulare. Ad ogni modo la descrizione del loro pensiero e dei loro sentimenti è ben bilanciato dalla esposizione delle loro azioni, che scaturiscono in modo fluido dai pensieri e sentimenti predetti.

In conclusione un romanzo avvincente, anche se impegnativo da leggere. Ci è piaciuto molto e lo raccomandiamo caldamente.

Enjoy. ldfa


[1]La sintesi della storia che abbiamo fatto è veramente un riassunto ridotto al minimo.
[2]Si veda la nostra precedente recensione di Storia dei samurai.